Giorno 4: il numero 4 è ricorsivo

Giorno 4

Ci svegliamo in paradiso. Superati i patemi della sera precedente capiamo alla luce del mattino che ne è valsa la pena. La Palmaria è un angoletto di pace e bellezza e noi come dei naufraghi ce la siamo goduta fino in fondo. Il sole ricarica le batterie ad Elettra mentre noi ci godiamo il suo mare cristallino. Alle 11 ci carichiamo e partiamo alla volta di Portovenere. La povera Elettra fa un po fatica poihè siamo in 4 sulla barca e con molto peso in più dovuto ai vari bagagli. La traversata dura un ora circa a ma non pesa troppo i paesaggi sembrano essere mutati dal giorno precedente grazie alla luce diversa che colpisce il golfo le isole e le colture delle cozze.

Arrivati a riva ci dividiamo: la Poderosa ha riposato una notte nel parcheggio del gran hotel di portovenere, si tratta bene l’amica, la vado e recuperare mentre l’equipaggio mette mano al motore di Elettra che ha bisogno di una aggiustatina.

Ore 12:30

La Poderosa

Decido di partire nonostante l’ora più calda della giornata: un po’ perche anche oggi i km sono tanti e poi perché si sta annuvolando e voglio sfruttare un po di sole per caricare la batteria che è un po’ a terra. I sali e scendi che mi portano a Spezia dopo 12 Km sono fin gradevoli, giungo a Spezia completamente scarico e decido di fermarmi sul lungomare a mangiare un boccone e ricaricare la poderosa. Nel frattempo parlo un po’ degli indigeni locali per capire quale sia il passaggio meno difficoltoso per svalicare e giungere in toscana. Mi convincono sia Lerici. Un’altra perla del golfo.

Passate da poco le 14 con la batteria al 30 % circa visto la ricarica effettuata all’ora di pranzo parto per Lerici la strada sembra simile a quella per porto venere dei continui sali e scendi fattibili con il motorino della ruota de la poderosa….fino a che dura la batteria che puntualmente mi rimolla dopo 10 km a 500 metri dalla vetta di Lerici. Non mollo e rimango a pigiare sui pedali durissimi uno sforzo sovrumano, ma, dopo le fatiche delle spintedei giorni precedenti, non volevo più scendere dalla bici. E così svalico per me le salite sono praticamente finite. La picchiata verso bocca di magra mi serve per ricaricare un po’ la bici e affrontare il lungomare verso marina di massa dove ci attendono i compagni della casa rossa. Gli ultimi km, nuovamente con la batteria scarica risultano difficoltosi e alle 17 circa giungo alla meta attraversando il 44° parallelo.

Elettra: a Portovenere decidiamo di mettere mano al motore e mentre vado a fare la spesa per il pranzo Luca riesce a rimontare i contatti passando dalla troppo dispendiosa velocità 5 alla piu sicura velocita 4.

Per l’una prendiamo il largo in direzione Massa.
Il sole dopo poco ci lascia nascondendosi dietro ad un velo di cirrostrato, la traversata così ci risulta meno opprimente, si riesce a stare sul pagliolo senza schiattare di caldo. Pur raccogliendo meno energia la nostra velocità 4 ci permette di non preoccuparci troppo.
La traversata prosegue placidamente e quando, davanti a Montemarcello, si alza un comodo vento che ci spinge fino a Marina di Carrara dove poi ci molla. E riprendiamo alla comoda velocità 4 fino ad attraversare il 44esimo parallelo e raggiungere Marina di Massa.
Tiriamo su la lenza e ci troviamo una piccola ricciola di cui non ci eravamo accorti è cosi piccina che merita di fare ancora un sacco di miglia ma non nella nostra pancia.

dav

Alla foce del frigido ci attendono Ale, Chiara e Mattia che hanno provveduto a trovare un posto per lasciare riposare Elettra per la notte(veramente ospitali e gentili).

Per concludere la serie dei 4, il tavolo a cui abbiamo mangiato a Ricortola ad una festa dell’arci “un mondo a colori” era proprio il numero 44.